Roma

“ Nessun popolo è così prodigiosamente costruito per la pace come il popolo di Roma: il cielo è di un azzurro leggero, trasparente, dal quale il sole colora di rosa tutte le cose, e fa brillare il sorriso su ogni bocca.

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Roma : Piazza di Spagna

Il popolo romano non è fatto per il dramma e nessun popolo può vantare una storia altrettanto drammatica, nemmeno il popolo d’Israele. Non conosce con esattezza quello che è avvenuto in questa sua casa antichissima, ma lo sente alitare sopra la resta vagamente, lo respira con l’aria, sa che tante tante e tante avverranno, non ama approfondirvi né far loro posto nella mente, ogni tanto vi strappa un fiore per adornarsene. Il tarlo della curiosità non lo rode e tanto meno di una morbosa curiosità, ama ingrandire le cose belle e comode, non quelle brutte e disagiose. Alle prime aggiunge gale e frange, le seconde fino a che può se le nasconde.

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Roma: Piazza San Pietro e Via della Conciliazione

Non è pigro come si dice né indifferente come si può credere, però non ha mai fretta, il vivere affannato lo trova riprovevole , ama gustare la vita con serenità e in questo è un raffinatissimo signore.

Non corre dietro alle occasioni ma quando una gli passa davanti sa prenderla per il ciuffo. Non consce fanatismi, non è estremista in nessun caso e giudica fanatismi e estremismi cose incivili e di cattivo gusto.

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Roma: Castel Sant’Angelo

Più le cose sono grosse e più le vede piccine perché mette in azione le proprie energie, le resistenze. Impiega il massimo sforzo per rafforzare le spalle e arrotondare il torace per far fronte alle difficoltà, quelle che non sarà possibile evitare, con senso di equilibrio e di salute.

Di fronte a qualsiasi regime o forma di governo non si oppone, lo accetta senz’altro, per principio, e di tutti prende la parte che gli piace: ama lo spettacolo, la teatralità, gli spettacoli che il popolo romano sa dare sono di una bellezza inestimabile, ragione per cui è pronto a far rumore, tanto rumore con la bocca, con le mani, perché questo rientra nella felicità di esistere, e perché nulla lo nasconde meglio del rumore.

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Roma : Chiesa di Sant’Elia (romanica)

Gli piace scremare la coppa, del contenuto diffida sempre. Non si abbandona, né si ritrae, si difende, la sua posizione è quella dell’uomo che si difende, difende la vita: il suo bene. Questo impegnarsi in superficie lo salva sempre.

Quando un regime cade, nessuno escluso, batte le mani anche più forte, le batte davvero, e allora soltanto un pochino si scopre. E non appena una mattina gli annunciano che gli uomini i quali per oltre vent’anni lo avevano governato con tanto successo erano stati fucilati e in una piazza di Milano appesi col capo all’ingiù, non sembrerà una cosa nuova né grave, ma la più naturale delle cose: < c’è anche questo, si fa anche così, si può fare anche peggio>, e non è facile capire quello che sente.

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Roma : Largo di Torre Argentina. Qui fu ucciso, nel 44 a.C , Caio Giulio Cesare

Si chiude per salvarsi, per resistere, per amor della vita, deve salvarsi, deve resistere, e per un senso di difesa batte le mani forte forte e fa il massimo rumore”.
 Aldo Palazzeschi :“Roma”, Vallecchi Editore, 1953; pagine 65-67.

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Roma :Caio Giulio Cesare (busto)

“ Roma” è un romanzo quasi dimenticato di Aldo Palazzeschi, che comunque non aveva la natura di narratore. Egli fu un poeta di ispirazione in parte futuristica, in parte astrattistica, e in parte surrealistica; e un letterato di gusto internazionale e cosmopolita.

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Roma :Aldo Palazzeschi per le vie di Roma

“Roma”, come dicevamo, è un romanzo storico, ambientato nella Città Eterno tra gli ultimi anni della seconda guerra mondiali, e i primi del dopoguerra. La storia narra le vicende del popolo romano, alto e basso, in una sintesi felice e sapida, come è peculiarità quasi esclusiva di questa stupenda città, e del suo popolo magnifico.
Il brano che abbiamo selezionato è un inno commosso al popolo e alla gente di Roma, la più antica e la più nobile città del mondo.

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Roma: “Sorelle Materassi” capolavoro di Aldo Palazzeschi

Nell’iconografia, abbiamo scelto, a mo’ d’esempio quattro figli illustri della Città Eterna, in epoche molto diverse:
1) Giulio Cesare;
2) Severino Boezio;
3) Eugenio Pacelli:
4) Alberto Sordi.

 

Per le informazioni sui personaggi citati, vedi qui di seguito tutti i link relativi.
Aldo Palazzeschi:http://www.treccani.it/enciclopedia/aldo-palazzeschi/
Caio Giulio Cesare: http://www.treccani.it/enciclopedia/gaio-giulio-cesare/
Severino Boezio: http://www.treccani.it/enciclopedia/anicio-manlio-torquato-severino-boezio/

Alberto Sordi : http://www.treccani.it/enciclopedia/alberto-sordi/

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