Tacito é con noi (15)

Tacito è con noi (15)

Continuiamo con gli articoli dedicati a Tacito (http://www.treccani.it/enciclopedia/publio-cornelio-tacito/).   Per i precedenti, attraverso il link ( http://www.ilgrandeinquisitore.it/2018/06/tacito-e-con-noi-14/ ) si può risalire- a ritroso- a tutti gli altri finora pubblicati. Siamo nel 69 d.C.: l’anno dei 3 Imperatori (Galba, Otone, e Vitellio). Le Legioni dell’Asia e quelle dell’Egitto si sono appena pronunciate per Vespasiano, che -all’epoca- si trova in Palestina, per reprimere la rivolta scoppiata a Gerusalemme. All’inizio del Libro IV delle Historiæ, Publio Cornelio Tacito descrive la situazione dell’Urbe, al termine della tremenda Guerra Civile, che ha insanguinato l’Impero: desolazione, morte, vendette. Il ritratto è terribile, e di valore letterario sommo. Tra gli Storici, solo Tacito, e Tucidide (http://www.gutenberg.org/cache/epub/29833/pg29833-images.html) hanno raggiunto questo livello di sublime valore letterario! Per comprendere meglio il contesto, si deve ricordare che la carriera pubblica di Tacito cominciò con Vespasiano Imperatore, di cui lo Storico parla spesso in termini encomiastici. ( “Historiæ”; Libro IV:1).

Impero Romano, nell'anno 69 d.C.

Impero Romano, nell’anno 69 d.C.

[1] Interfecto Vitellio bellum magis desierat quam pax coeperat. armati per urbem victores implacabili odio victos consectabantur: plenae caedibus viae, cruenta fora templaque, passim trucidatis, ut quemque fors obtulerat. ac mox augescente licentia scrutari ac protrahere abditos; si quem procerum habitu et iuventa conspexerant, obtruncare nullo militum aut populi discrimine. quae saevitia recentibus odiis sanguine explebatur, dein verterat in avaritiam. nihil usquam secretum aut clausum sinebant, Vitellianos occultari simulantes. initium id perfringendarum domuum, vel si resisteretur, causa caedis; nec deerat egentissimus quisque e plebe et pessimi servitiorum prodere ultro ditis dominos, alii ab amicis monstrabantur. ubique lamenta, conclamationes et fortuna captae urbis, adeo ut Othoniani Vitellianique militis invidiosa antea petulantia desideraretur. duces partium accendendo civili bello acres, temperandae victoriae impares, quippe inter turbas et discordias pessimo cuique plurima vis, pax et quies bonis artibus indigent.

Tempio a  Vespasiano. Altare del sacrificio

Tempio a Vespasiano. Altare del sacrificio

Ucciso Vitellio, la guerra era terminata, ma la pace non era cominciata. Armati in giro per l’Urbe, i vincitori -con odio implacabile- perseguivano i vinti: Stragi in tutte le vie, nei templi e nelle piazze scorreva il sangue di quelli trucidati tutt’intorno, uccisi a causa del caso, che li aveva fatti esposti là, alla vendetta. Ben presto, diventando l’arbitrio sempre più incontrollato, quelli che si erano nascosti, venivano scovati e tratti fuori. Se trovavano uno di portamento fiero e giovanile, lo uccidevano, senza fare distinzione fra soldati o gente del popolo. La ferocia, finché si trattò di odî recenti, si saziava del sangue. Più tardi, si trasformò in cupidigia. Nessun luogo era sicuro per nascondersi, perché i seguaci di Flavio (Vespasiano) pretendevano di credere che i nascondigli fossero per i seguaci di Vitellio. Fu l’inizio per la violazione di ogni domicilio e, in caso di resistenza, per ogni omicidio. I plebei più miserabili, e i servi più infami tradirono i padroni. Altri, venivano traditi dagli amici. Lamenti e grida di dolore dappertutto, e il destino di una città nelle mani del nemico, tanto da far rimpiangere la petulanza dei soldati di Otone e Vitellio, prima così odiosa. I capi del partito (Flaviano, NdT), zelanti nell’accendere la guerra civile, non riuscivano a porre un freno alla vittoria, perché nei disordini e negli sconvolgimenti, i peggiori hanno la maggior influenza, mentre la pace e la concordia richiedono onestà.   

Festività Romana (Museo del Louvre)

Festività Romana (Museo del Louvre)


   

 

                                          Fine Quattordicesima Parte                                                           

                                                                                             Continua

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *