Pilato, Giuda e Matteo (I)

Pilato, Giuda e Matteo (I):  Palestina mappa

Pilato, Giuda e Matteo (I): Palestina mappa

I) Nel capitolo 25, di “Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov, Pilato chiede ad Afranio di proteggere Giuda. In un lungo colloquio con il Capo del Servizio Segreto, egli assicura di sapere che esiste un piano di alcuni discepoli di Gesù per assassinare Giuda, per vendetta contro il suo tradimento. Afranio non sembra conoscere questa notizia, e chiede chiarimenti a Pilato, che non vuole, o che non può darli.    Che succede, subito dopo? Bulgakov ce lo racconta nel capitolo 26, di cui qui presentiamo la traduzione. La traduzione in Russo di questa Introduzione,  e la revisione della traduzione dal Russo del   XXVI capitolo sono a cura  della Dottoressa Olga Kazantseva, che qui ringraziamo per l’amichevole collaborazione

Pilato, Giuda e Matteo (I) :  Gerusalemme mappa

Pilato, Giuda e Matteo (I) : Gerusalemme mappa

II) Afranio, dopo che Pilato gli ha ordinato di proteggere Giuda, si reca a casa di Nisa, una prostituta greca abitante nella Città Bassa in Gerusalemme, e le chiede di fare qualcosa, che ci viene svelato subito dopo. Nisa lascia la propria casa, fa in modo di incontrare Giuda. e gli dà quell’appuntamento mercenario che Giuda evidentemente le aveva chiesto in precedenza. Nisa dice a Giuda di raggiungerla presso l’Orto del Gestsemani, fuori Città, cioè fuori – dice Nisa – dagli sguardi  del marito geloso (!). Giuda raggiunge il Getsemani, per il convegno con Nisa, che intanto si è defilata. Al suo posto, sono ad aspettarlo due uomini che, simulando di volerlo rapinare della mercede – 30 denari, o tetradracme – ricevuta da Caifa per il tradimento di Gesù, lo accoltellano a morte e gli sottraggono il denaro, contenuto in una borsa di pelle. Per informazioni sulla materia, clicca su: <luoghi della Passione di Cristo>.

Pilato, Giuda e Matteo (I): Gerusalemme-al-tempo-di-Gesù

Pilato, Giuda e Matteo (I): Gerusalemme-al-tempo-di-Gesù

Afranio è  presente all’agguato e, dopo aver confabulato con i due assassini, si allontana dal luogo del delitto, portando seco la borsa  insanguinata.

Pilato, Giuda e Matteo (I) :  Fortezza Antonina

Pilato, Giuda e Matteo (I) : Fortezza Antonina

III) Afranio si presenta a Pilato, dichiarandosi colpevole di non aver saputo impedire l’uccisione di Giuda, si dice pronto alle dimissioni, e al giudizio del Tribunale, per la propria negligenza. Pilato respinge le dimissioni, e sembra accettare la fantasiosa narrazione che l’altro gli propina: che Giuda è stato ucciso; che egli (Afranio) non conosce gli assassini; che esclude la complicità di una donna; che l’omicidio è avvenuto fuori dalle Mura della Città. Insomma, Afranio sembra sapere tutto, eppure continua a dire di non sapere niente, e Pilato gli crede (!?), o finge (!?) di  credergli.    Ciò che sembra interessare di più il  Procuratore è la sorte dei tre condannati della mattina, e cioè Dismas, Ghestas e Gesù. Afranio comunica che i tre sono morti; che i corpi di Ghestas e Dismas sono stati abbandonati agli uccelli rapaci, mentre quello del Nazareno è stato trafugato da Levi Matteo, che gli ha dato sepoltura in una grotta del Monte Calvario.

Pilato, Giuda e Matteo (I):  Gerusalemme e il Tempio

Pilato, Giuda e Matteo (I): Gerusalemme e il Tempio

IV) Levi Matteo viene quindi condotto davanti a Pilato, per essere giudicato. Pilato gli sequestra una pergamena su cui sono scritte alcune frasi di Gesù. Matteo, ancora molto agitato, conferma di aver sepolto il corpo di Gesù e aggiunge (!) di essere sulle tracce di Giuda di Kyriat, perché vuole ucciderlo a motivo del suo tradimento.

Pilato, Giuda e Matteo (I)  Gerusalemme Cenacolo

Pilato, Giuda e Matteo (I) Gerusalemme Cenacolo

Quando Pilato gli rivela che l’Iscariota è già stato ucciso, e che l’ordine è stato dato da lui stesso – Pilato – Levi si dimostra deluso di non essere riuscito ad uccidere Giuda, chiede la restituzione della pergamena, e il proprio rilascio.
Secondo Bulgakov, Gesù muore solo sulla Croce, e il Suo corpo viene trafugato da Levi Matteo, che Gli dà sepoltura in una grotta sul Monte Calvario.
I Vangeli scrivono cose molto diverse.
* Per la “Morte di Gesù”Mt, 27:33-50; Mc, 15:22-37; Lc, 23:33-46; Gv, 19:16-30.
*  Per la “Sepoltura di Gesù” – Mt, 27:57-61; Mc, 15:42-47; Lc, 23:50-56; Gv, 19:38-39.

Pilato, Giuda e Matteo (I):   Gerusalemme Gabbatha

Pilato, Giuda e Matteo (I): Gerusalemme Gabbatha

Bulgakov presenta una realtà romanzata, che quindi non pretende di avere, e non ha, valore storico.  Supponiamo per un momento che la storia raccontata da Bulgakov sia quella vera, e cioè che: – Gesù era uno sconosciuto predicatore, originario della città di Gamala ( vedi capitolo 2); –  in viaggio verso Gerusalemme per partecipare alla Grande Festa degli Ebrei – la Parasceve – il giorno della vigilia, era stato ospite, a poca distanza da Gerusalemme, nella casa di Levi Matteo, un oscuro e irascibile cambiavalute, affiliato a gruppi estremistici anti-romani; – Gesù era stato arrestato su delazione di Giuda di Kyriat, e su segnalazione di Caifa, Sommo Sacerdote e del Sinedrio, con l’accusa di essere un eversore anti-romano, per essersi autoproclamato <Re dei Giudei>, in opposizione a Tiberio Cesare, Imperatore di Roma; – fu condannato a morte da un Pilato riluttante, dopo che anche Erode si era dichiarato scettico sulla fondatezza delle accuse formulate contro Gesù; – Pilato si persuase che Gesù fosse uno dei tanti <filosofi vagabondi> che all’epoca non mancavano in Palestina, e lo aveva condannato insieme ad altri due < i due ladroni>, Dismas e Ghestas, accusati di reati simili; – Pilato si lasciò estorcere la condanna, dopo aver sottoposto a plebiscito la grazia tra Gesù e Barabba, terrorista e pluriomicida di soldati romani. Come è noto, la folla aveva graziato Barabba, e chiesto la condanna di Gesù; – la condanna fu eseguita sul Monte Golgota, o del <Cranio>, poco fuori dalla Città; – mentre i corpi dei degli altri due furono abbandonati al pasto dei corvi, quello di Gesù fu trafugato e  sepolto in una grotta della montagna, da Levi Matteo; – Levi, arrestato in flagranza di reato e condotto al cospetto di Pilato, confermò di aver dato sepoltura al corpo di Gesù , e di essere alla ricerca di Giuda per ucciderlo, per il tradimento contro il Maestro. Auto-accusarsi di voler uccidere Giuda, senza che nessuno gli avesse chiesto niente al riguardo, significa solo che Levi Matteo (che viene presentato come l’unico discepolo di Gesù)  è un pazzo e/o un provocatore, comunque una persona di non grande valore.    Se noi credessimo che le cose sono andate davvero così, subito verrebbe la domanda: può un predicatore solitario ed emarginato, che Pilato sprezzantemente chiama <filosofo vagabondo>, che frequenta solo persone emarginate ed asociali, può dunque un uomo ai margini della Storia,  aver cambiato la Storia, fino a dare il proprio nome al computo degli anni?    La risposta è : No! Vediamo qui di seguito, perché:

Pilato, GIuda e Matteo (I): Plastico del Tempio

Pilato, Giuda e Matteo (I): Plastico del Tempio

*  La Venuta di Gesù era stata ripetutamente annunciata nell’Antico Testamento, in particolare dal profeta Isaia (Isaia,53:4-13), che era vissuto 8 secoli prima di Cristo.

Pilato, Giuda e Matteo (I): Gerusalemme e il Grande Tempio

Pilato, Giuda e Matteo (I): Gerusalemme e il Grande Tempio

* Secondo S. Paolo, l’Incarnazione di Gesù era scritta prima del Tempo, cioè prima della Creazione del Mondo.    Ecco cosa scrive San Paolo nella <Lettera ai Galati>:4-5 – Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, / per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli-.

Pilato, Giuda e Matteo (I): Palestina_cartina

Pilato, Giuda e Matteo (I): Palestina_cartina

San Paolo, inoltre, scrive che, senza la Resurrezione, la fede è vana: – “ Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede”(Paolo, Corinzi1,15:14)    Noi dunque crediamo al Vangelo, eppure “Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov rimane un grande libro.   Abbiamo dunque detto che il ritratto che l’Autore fa di Gesù è deludente, perché – come S. Paolo ammoniva nel brano citato della I Lettera ai Corinzi (15:14) – se non si parte dalla premessa che Gesù è l’Uomo-Dio, e che è risorto, tutta la Sua predicazione diventa incomprensibile e vana.  I Vangeli, ci dicono che Pilato, uomo pavido e presuntuoso, non è neanche capace di rispettare il Diritto Romano nella conduzione del Processo, ma non ci dicono niente della vita di Pilato al di fuori del Processo a Gesù.

Pilato, Giuda e Matteo (I):  Gerusalemme grande mappa

Pilato, Giuda e Matteo (I): Gerusalemme grande mappa

Bulgakov immagina di colmare questa lacuna, e ci racconta cosa fa Pilato subito dopo il Processo e la Condanna di Gesù. Per descrivere gli “Atti di Pilato”, Bulgakov ci descrive il mondo opaco ed oscuro del potere in Gerusalemme – Pilato gestisce con cura maniacale  l’ordine pubblico in Città, angosciato dal timore che tumulti possano esplodervi da un momento all’altro, a motivo della, o nonostante, la condanna di Gesù; – ha degli strani incontri con il capo del servizio di sicurezza imperiale. Strani, perché avvengono senza segretario, e quindi a quattr’occhi, cosa irrituale per un Procuratore Romano, che così si mette nelle mani di Afranio.  Durante questi incontri, Pilato dichiara di voler difendere la vita di Giuda, senza  spiegare il perché.     E’ uno strano <modus operandi> di un alto funzionario imperiale romano, strano perché la burocrazia romana in genere era diretta e trasparente,  e anche perché l’Imperatore e il Senato vigilavano su questa materia, e non avrebbero tollerato un comportamento così irregolare: – attendibile in senso storico è la descrizione del dispiegamento dell’esercito romano in Gerusalemme, al momento del Processo, e in vista della Parasceve degli Ebrei. Bulgakov descrive con grande senso teatrale le modalità con cui l’esercito romano prende il controllo della Città di Gerusalemme, in un momento di grandi tensioni ;    Dopo il Grande Processo, durante il quale si era manifestato il potere misterioso di Gesù di Nazaret, ma anche era emerso il mondo opaco dei potenti di Gerusalemme. In primis, quello di Pilato, un personaggio crudele (come egli stesso si definisce, nel capitolo 2, con un misto di cinismo e civetteria); e presuntuoso: durante l’Interrogatorio, a un certo punto vuole sfoggiare (?) la propria filosofia stoica , allora di moda nella classe dirigente di Roma, e chiede a Gesù : “Che cos’è la verità?” (Gv,13:38) . Gesù ovviamente non  degna di alcuna risposta una domanda così sciocca.

Bulgakov rappresenta bene la doppiezza amorale di Pilato, quando lo descrive a colloquio con Afranio, a chiedergli di proteggere la vita di Giuda (capitolo 25). Qualche ora dopo, di fronte a Levi Matteo, Pilato dichiara di essere stato il mandante dell’omicidio di Giuda. A chi ha mentito, Pilato: ad Afranio, o a Levi Matteo, o ad entrambi?    Non a caso, Pilato è  asociale, perché non ha amici, ma solo la compagnia di un …cane, Banga.  Poi, quello del Centurione sfregiato, ovvero Marco l’Ammazzatopi, un sadico torturatore, che durante il processo aveva dato un saggio inquietante della propria crudeltà , picchiando Gesù con violenza estrema e gratuita .

Caifa, un causidico capo religioso, che convoca il plenum del Sinedrio, non nel Tempio, ma nella propria casa privata, e per giunta di notte ( le riunioni notturne del Sinedrio erano vietate dalla Legge Giudaica), per condannare Gesù. Caifa sembra legato a Pilato da un rapporto di reciproco ricatto e disprezzo.

Afranio, capo del servizio segreto, o guardia imperiale: intelligente, ambiguo e amorale. Egli infatti fa il contrario di ciò che afferma, e afferma il contrario di ciò che fa. Promette di proteggere Giuda, e pochi minuti dopo attiva Nisa, evidentemente una sua confidente, o spia, per agganciare Giuda con la promessa di un convegno amoroso mercenario. Infatti, Giuda viene attirato in un luogo solitario (l’Orto del Getsemani!) , dove due sicari collegati ad Afranio lo aspettano, per ucciderlo, previa simulazione di una rapina.  Anche Afranio mente platealmente: prima promette a Pilato di eseguire l’ordine di proteggere Giuda, e subito dopo, attraverso la collaborazione di una prostituta, utilizza due sicari per uccidere l’uomo (Giuda) che si era appena impegnato a proteggere!

Giuda, un traditore venale, lascivo e infantile, che si fa incastrare da una prostituta greca ( Nisa, spia e confidente di Afranio) e si fa attirare in una trappola che ogni persona sensata avrebbe subodorato ed evitato.    Che dire di Nisa, la prostituta greca, informatrice/spia dei Romani? Essa è lo strumento per l’agguato contro Giuda, perché, con la promessa di un atto sessuale  mercenario, lo attrae fuori dalla Città, nell’Orto del Getsemani, un luogo cioè solitario, e idoneo a un agguato mortale senza testimoni.    Al riguardo, notiamo che Bulgakov, anche con questo personaggio, dimostra una grande padronanza della Storia. Egli infatti scrive che Nisa, prostituta di professione,  va per strada, coprendosi il volto e il capo con un velo. Già nella Genesi (38:14-15 ) era scritto che le prostitute, in Israele, erano solite coprirsi completamente la testa e il volto con un velo : Allora Tamar si tolse gli abiti vedovili, si coprì con il velo e se lo avvolse intorno, poi si pose a sedere all’ingresso di Enaim, che è sulla strada verso Timna. Aveva visto infatti che Sela era ormai cresciuto, ma che lei non gli era stata data in moglie. Giuda la vide e la credette una prostituta, perché essa si era coperta la faccia).    Alla fine di questa Introduzione, auguriamo <Buona Lettura> ai lettori Italiani, e a quelli Russi! Continua con l’Introduzione in Russo.

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