Forte coi deboli, ma debole coi forti

Vespasiano & Tito in Galilea, 66-67 d.C.

Vespasiano & Tito in Galilea, 66-67 d.C.

Erode il Grande.
Erode  la madre, Kypros, araba di Cipro; il padre, Antipatro, idumeo. Gli Idumei, insediati a sud della Giudea, erano rimasti pagani fino al 110 a.C., quando furono obbligati da  Giovanni Ircano ad aderire all’ebraismo. Il nome Erode (Ήρωίδησ) signifia discendente da eroi, di stirpe eroica.     Di lui, Flavio Giuseppe (Antichità Giudaiche, XVII:191) scrive: “…uomo crudele verso tutti, dominato dalla collera…”.    Erode è uno degli uomini più sanguinari che la storia conosca.Nel 37 a.C., appena conquistata Gerusalemme, con l’aiuto delle legioni romane, Erode mise a morte quarantacinque partigiani del suo rivale, l’asmoneo Antigono, e molti membri del Sinedrio. Nel 33, fece affogare in una piscina, a Gerico, suo cognato Aristobulo ,sedicenne, fratello della moglie Mariamme. Nel 34 fece uccidere Giuseppe, che era insieme suo zio e suo cognato, avendo sposato Salome, sorella di Erode.    Nel 29, uccide l’asmonea Mariamme, sua moglie, e pochi mesi dopo la suocera Alessandra, madre di Mariamme.    Nel 25, fece uccidere il suo cognato Kostobar, nuovo marito della sorella Salome, e alcuni partigiani degli Asmonei.    Dalla prediletta Mariamme erano nati Alessandro ed Aristobulo, che  inviò a Roma,per (la loro) educazione, presso la corte di Augusto. Erode fece uccidere anche costoro, appena tornati da Roma, nonostante Augusto facesse di tutto per salvarli. Dopo questo episodio, Augusto avrebbe esclamato (Macrobio, Saturnali; II, 4:11) che era meglio essere un porco (ǜσ) di Erode, che un suo figlio (uȉòσ) .    Erode fece uccidere trecento ufficiali, accusati di parteggiare per i due giovani; nel 4 a.C, solo cinque giorni prima della morte, fece uccidere il primogenito Antipatro. Temendo che la notizia della sua morte avrebbe provocato scene di giubilo  tra i sudditi, fece chiamare a Gerico, dove giaceva ammalato, molti insigni Ebrei, li fece rinchiudere nell’ippodromo e raccomandò che se ne facesse scempio dopo la sua morte… così ci sarebbero state le lacrime,almeno dei parenti di codesti sventurati Ebrei.

Dopo la morte di Erode, molti Giudei, stanchi delle vessazioni subite per mano di Erode, e temendone di peggiori da parte dei suoi eredi, avrebbero preferito passare sotto il controllo diretto di Roma, così inviarono una delegazione di cinquanta personalità eminenti e rispettate, per un’udienza da Cesare Ottaviano Augusto. La delegazione ebraica chiedeva a Cesare Augusto di destituire la dinastia erodiana, di prendere il controllo diretto dei suoi territori, incorporandoli nella provincia imperiale di Siria.

A Roma, arrivò anche Archelao, e dopo di lui Antipa, chiedendo di essere ricevuti da Augusto. I due, figli di Erode il Grande, attendevano dall’Imperatore che desse seguito alla successione dinastica   Augusto : 1) respinse la richiesta della delegazione ebraica per un’annessione diretta del regno di Erode, all’Impero di Roma. La motivazione dell’Imperatore fu Roma era abituata a decidere in autonomia nelle proprie vicende, e che non era solita accettare l’offerta di un territorio, di un regno, o di una provincia;
2) confermò ad Archelao i territori lasciatigli dal padre, ma non la qualifica di re. A lui, infatti, Augusto concesse solo la qualifica di etnarca;
3) confermò i territori stabiliti dal padre ad Antipa, e a Filippo, a cui conferì il titolo di tetrarca.  Archelao governò solo due anni, ma lo fece in modo così violento e crudele, che una delegazione, questa volta di Giudei e di Samaritani, ottenne che Augusto, richiamatolo a Roma, lo destituisse , e lo esiliasse nella città di Vienna (attuale Vienne), nelle Gallie. I territori amministrati da Archelao furono inglobati nella provincia imperiale di Siria (Giuseppe Ricciotti: “Vita di Gesù”; pag. 25 passim).

Le vicende di Erode Antipa, Erodiade, Salome, e di Giovanni il Battista, sono narrate, in Matteo (14:3-12); in Marco (6:14-2); e in Luca (3:19-20). Erode Antipa fu protagonista del processo a Gesù (Luca, 23:1-12) . Pilato gli inviò Gesù, per un secondo processo, dato che quel giorno si trovava in Gerusalemme. Erode, prima interrogò Gesù, e poiché Egli non lo degnava di alcuna risposta, cominciò a insultarLo, e infine Lo rivestì di una splendida veste, e lo rimandò a Pilato.  Luca conclude: “ In quel giorno, Erode e Pilato diventarono amici: prima c’era stata inimicizia tra loro”.

2014-015 Vita di Gesù
Le mogli di Erode “ In quel tempo, il re Erode aveva nove mogli: la madre di Antipatro, e la figlia del sommo sacerdote, dalla quale gli era nata una figlia dello stesso nome; poi c’era la figlia di suo fratello, sposata a lui; e una cugina, dalla quale non ebbe prole; fra le sue mogli, vi era pure una samaritana di nascita: fu madre di Antipa, di Archelao, e della figlia Olimpia, che in seguito sposò Giuseppe, nipote del re. Archelao e Antipa furono allevati a Roma da un certo giudeo;/ un’altra moglie era Cleopatra, dalla quale ebbe due figli, Erode e Filippo, entrambi allevati a Roma; tra queste sue mogli, vi era pure Pallade, che gli diede un figlio di nome Fasaele; poi ancora Fedra ed , dalle quali ebbe due figlie, Rossana e Salome”.
Flavio Giuseppe:” Antichità Giudaiche”; XVII:19-22.


Giovanni il Battista, secondo Giuseppe Flavio.
“Ma ad alcuni Giudei parve che la rovina dell’esercito di Erode fosse una vendetta divina , e di certo una vendetta giusta per la maniera con cui si era comportato verso Giovanni, soprannominato Battista.    Erode infatti aveva ucciso quest’uomo buono che esortava i Giudei a una vita corretta, alla pratica della giustizia reciproca, alla pietà verso Dio, e così facendo si disponessero al battesimo; a suo modo di vedere questo rappresentava un preliminare necessario, se il battesimo doveva essere gradito a Dio. Essi non dovevano servirsene per guadagnarsi il perdono per qualsiasi peccato commesso, ma come una consacrazione del corpo, sottintendendo che l’anima fosse già purificata per una condotta corretta./Quando altri si affollavano intorno a lui, perché esaltati dai suoi sermoni, Erode si allarmò. Un’eloquenza, che sugli altri aveva conseguenze così grandi, poteva portare a qualche forma di sedizione, perché pareva che volessero essere guidati da Giovanni, qualunque cosa facessero. Erode, perciò, decise che sarebbe stato molto meglio colpire in anticipo e liberarsi di lui, prima che la sua attività portasse a una sollevazione, piuttosto che aspettare uno sconvolgimento e trovarsi in  una situazione così difficile, da pentirsene. / A motivo dei sospetti di Erode, (Giovanni) fu portato in catene nel Macheronte, la fortezza che abbiamo menzionato precedentemente, e fu messo a morte. Ma il verdetto dei Giudei fu che la rovina dell’esercito di Erode fu una vendetta di Giovanni, nel senso che Dio giudicò bene infliggere un tale rovescio a Erode”.  Flavio Giuseppe, ib. XVIII:116-119.

 

Commento:   Riporto i fatti della famiglia erodiana, perché sono una ulteriore conferma del detto: egli fu forte coi deboli (nel Processo); debole coi forti (con Cesare Augusto) , e sempre sanguinario, lussurioso, e corrotto.

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