Giovanni da Modena

 

Giovanni di Pietro Faloppi (Falloppi), noto anche come Giovanni da Modena (Modena, 1379? – 1455?), è stato un pittore italiano, attivo a Bologna fino al 1451.   A lui, è dedicata una mostra nella città di Bologna, mostra che rimarrà aperta fino al prossimo 12 aprile. Questa, a mia conoscenza, è anche la prima mostra monografica dedicata a questo pittore.

Cappella Bolognini; Inferno, part.

Cappella Bolognini; Inferno, part.

Per le notizie sul pittore sul pittore, vai al link: http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-di-pietro-faloppi_(Dizionario_Biografico)/.

I Magi verso Betlemme

I Magi verso Betlemme

Per le notizie sulla mostra, vai ai link : http://www.felsinaethesaurus.it/index.asp; e: http://www.museibologna.it/arteantica/eventi/51895/id/78046.

Madonna col Bambino

Madonna col Bambino

C’è un catalogo della mostra:” Giovanni da Modena, un pittore all’ombra di S. Petronio”. Silvana Editoriale, pagine 224; 2014. Il catalogo è ricco di notizie sull’evento, ed è dunque prezioso per chi voglia avere un’idea accurata. Un difetto del catalogo, a parere di chi scrive, è, in alcune sue parti, un linguaggio astruso, da addetti ai lavori, che può risultare oscuro al lettore medio, come è risultato oscuro a chi scrive. Come talora accade in Italia per i fatti artistici, gli esperti sembrano volere parlare tra di loro, dimenticando la persona comune, che avrebbe bisogno proprio degli esperti, per imparare.
Tornano in mente, al riguardo, i versi immortali di Giambattista Marino: :
” E’ del poeta il fin la meraviglia…chi non sa far stupir vada alla striglia”.
Su Marino, vedi il link: http://www.treccani.it/enciclopedia/giovan-battista-marino_(Dizionario-Biografico)/

Caduta e redenzione

Caduta e redenzione

Giovanni Faloppi affrescò le prime quattro cappelle, sia della navata destra, che di quella sinistra, in tutto otto cappelle, della Basilica di S. Petronio, in Bologna, ma l’attribuzione è recente.
Infatti, Giorgio Vasari (Le vite, 1568, a cura di G. Milanesi, I, Firenze 1878, pp. 506 s.) li aveva attribuiti erroneamente al fiorentino Buonamico Buffalmacco, che non sarebbe riuscito a completarli.
Trattasi del pittore Buffalmacco, di cui parla Giovanni Boccaccio nel suo “Decamerone”, e di cui “ilGrandeInquisitore.it” ha parlato in suo articolo, per cui puoi andare al link:http://www.ilgrandeinquisitore.it/wp-admin/post.php?post=1492&action=edit

L'Incoronazione della Vergine

L’Incoronazione della Vergine




A questa falsa attribuzione del Vasari, si deve il precoce smarrimento di ogni memoria storica di Giovanni da Modena, nelle stesse fonti bolognesi, e si deve anche il fatto che di lui abbiamo pochissime notizie biografiche, e nessuna immagine della sua persona.

 

Il Paradiso come Realtà simmetrica

Il Paradiso come Realtà simmetrica

Il nome e la fisionomia critica del Giovanni da Modena sono essenzialmente legati alla decorazione della Cappella Bolognini, la quarta a sinistra in S. Petronio a Bologna, in assoluto uno dei complessi pittorici più importanti che siano sopravvissuti dell’età tardogotica.
Per informazioni sull’arte gotica, vai al link seguente:http://www.treccani.it/enciclopedia/gotico/

Cappella Bolognini

Cappella Bolognini

Nella Basilica, intorno al 1410, realizzò gli affreschi de il Paradiso, l’Inferno e le Storie dei Re Magi, nella Cappella Bolognini. Nel 1420, nella Cappella di San Giorgio della stessa basilica, realizzò “L’Allegoria del trionfo della Chiesa sulla Sinagoga e del peccato originale”

Miracolo di S. Petronio

Miracolo di S. Petronio

La sua narrazione è corposa e vivace, con particolari estrosi e di cupezza nordica, a volte abbonda di particolari realistici o macabri, come la goccia di sangue che corre sul corpo del suo Crocifisso, custodita nella Pinacoteca di Bologna, e le scene dell’ Inferno.
Molti storici dell’arte hanno a lungo dibattuto sullo stile di Giovanni Faloppi, e si sono chiesti se il suo stile possa essere definito del “gotico internazionale” , o altro. In realtà, il Nostro ebbe uno stile personale, che aderiva sì allo “Zeitgeist” , cioè allo spirito del proprio tempo, ma lo rielaborava in maniera originale. Come si può osservare dalle scene dei Magi, sulla facciata destra della Cappella Bolognini, sono presenti echi anche della recente esperienza pittorica di Giotto che, alcuni decenni prima, aveva introdotto nella pittura occidentale, lo studio espressionistico della fisonomie dei personaggi dipinti.

Giudizio Universale

Giudizio Universale

Per notizie su Giotto, vai al link:

http://www.treccani.it/enciclopedia/giotto_(Enciclopedia-dell’-Arte-Medievale)/

 

 

Seguendo la stella

Seguendo la stella

 

La Cappella Bolognini

Bartolomeo Bolognini qui ha la sua tomba, al centro del pavimento, come da suo volere, sul basamento anche lo stemma della famiglia. La sua pietra tombale ci ricorda che:
“… Questo è il sepolcro dell’egregio e valoroso cavaliere Bartolomeo Bolognini, provveditore di questa cappella, e dei suoi eredi. Fatto nel mese di maggio 1400. Quando vi giaceranno le loro anime riposino in pace”. Il ricchissimo produttore di seta vi viene raffigurato rivestito da un pesante abito, con la testa abbandonata su un ricco cuscino, e le mani giunte in preghiera. Ai piedi gli speroni del cavaliere.

Gli affreschi delle pareti furono realizzati dal pittore Giovanni da Modena seguendo le indicazioni che il Bolognini aveva lasciato nel suo testamento nel 1408.     A sinistra in alto la gloria del Paradiso, in basso le pene dell’inferno, al centro quasi cerniera fra le due parti, l’Arcangelo Michele pesa le anime e mostra la spada della giustizia. Il modello segue quanto scritto da Dante nel suo poema, nell’inferno in particolare un mondo in cui le anime che avevano vissuto nel peccato venivano punite secondo la legge del contrappasso, cioè venivano costretti a compiere azioni contrarie a quelle che avevano fatto loro peccare in vita.

Il pittore quindi divise i peccatori in due parti, quelli che avevano peccato contro Dio, scismatici, idolatri, eretici, e in quella inferiore coloro che avevano incorso nei vizi capitali.

 

 

 

Il ritorno dei Magi, per una via ignota ad Erode

Il ritorno dei Magi, per una via ignota ad Erode

 

Il ritorno dei magi:

Nella parete destra Giovanni da Modena, seguendo la volontà di Bartolomeo, illustrò le storie dei Re Magi titolari della Cappella e protettori della Famiglia Bolognini.

Vetrate Cappella Bolognini

Vetrate Cappella Bolognini

Il racconto è suddiviso in quattro livelli, partendo dal momento in cui i Magi avvistano la stella cometa, partono per seguire la stella, arrivano poi a Gerusalemme dove incontrano il Re Erode.     Riprendono il cammino guidati dalla stella, e arrivano finalmente casa di Gesù, per adorarlo.

"Pietà" di Aspertini. Un altro capolavoro in S: Petronio

“Pietà” di Aspertini. Un altro capolavoro in S: Petronio

 

2 thoughts on “Giovanni da Modena

  1. Elisabetta
    7 gennaio 2017 at 18:46

    Efficace, affascinante e conciso. Grazie

    1. Vito Patella
      8 gennaio 2017 at 18:08

      Grazie, sono contento che l’articolo le sia piaciuto. Legga gli articoli (alla fine saranno più di 40!) sugli Atti Integrali del Processo A Giovanna d’Arco!

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