In difesa di Don Abbondio (II)

Don Abbondio ha appena ricevuto minaccia di mote da Don Rodrigo, attraverso i Bravi, di non celebrare, le nozze di Renzo Tramaglino con Lucia Mondella. Il curato, che è pavido, ma non stupido, ha capito di non avere molte vie d’uscita, se non vuole mettere a repentaglio oltre alla propria, anche l’altrui vita: Lucia, Renzo, Agnese, ed eventuali testimoni, e/o loro amici e sodali. In questo secondo articolo, dedicato alla difesa di Don Abbondio, vogliamo esaminare i comportamenti del nostro curato, e degli altri intorno a lui.
Vediamo intanto cosa combina il nostro eroe, la notte successiva all’incontro con i Bravi, e precedente la programmata celebrazione del matrimonio degli sposi promessi:

 

Don Abbondio vaso di coccio

Il vaso di coccio

 

“…Si racconta che il principe di Condé dormì profondamente la notte avanti la giornata di Rocroi: ma, in primo luogo, era molto affaticato; secondariamente aveva già date tutte le disposizioni necessarie, e stabilito ciò che dovesse fare, la mattina. Don Abbondio in vece non sapeva altro ancora se non che l’indomani sarebbe giorno di battaglia; quindi una gran parte della notte fu spesa in consulte angosciose…
……………………………..
don Abbondio….si pentiva anche dell’aver ciarlato con Perpetua. Fuggire? Dove? E poi!…”. (pagina 38)

La vittima di tutti

La vittima di tutti

Renzo si presenta per tempo, la mattina delle nozze, a casa del curato. Ecco una sintesi del colloquio tra i due:
……………………………….
“…–(Renzo) E a Lucia che devo dire?

– (Don Abbondio) Ch’è stato un mio sbaglio.

– E i discorsi del mondo?

– Dite pure a tutti, che ho sbagliato io, per troppa furia, per troppo buon cuore: gettate tutta la colpa addosso a me. Posso parlar meglio? via, per una settimana…”. ( pagina 44)

 

Il terribile incontro, e cioè la visita dei Bravi

Il terribile incontro, e cioè la visita dei Bravi

         Uscito dal colloquio ermetico con Don Abbondio, Renzo aggancia Perpetua, che non vede l’ora di spifferare tutto, anche non richiesta:

“…(Perpetua) : – Sentite, Renzo; io non posso dir niente, perché… non so niente; ma quello che vi posso assicurare è che il mio padrone non vuol far torto, né a voi né a nessuno; e lui non ci ha colpa…”. ( pagina 46)

Romanzo popolare

Romanzo popolare

 

Renzo, con le pive nel sacco, torna a casa della sposa. Lucia dice di aver parlato in confessione a Fra Cristoforo delle attenzioni poco galanti di Don Rodrigo: “…– E che t’ha detto il padre? – domandò Agnese.

 

Perpetua e Agnese, ovvero le invincibili

Perpetua e Agnese, ovvero le invincibili

 

–(Lucia) – M’ha detto che cercassi d’affrettar le nozze il più che potessi, e intanto stessi rinchiusa; che pregassi bene il Signore; e che sperava che colui, non vedendomi, non si curerebbe più di me…”. ( pagina 59)

Consiglio di famiglia tra Agnese, Lucia, e Renzo sul da farsi. Viene tentata la via legalitaria, cioè andare da un legale, per chiedergli un parere su come uscire per il meglio dalla situazione di rischio: E’ il primo dei tre tentativi dei nostri “promessi” per sopravvivere alla bufera:

La legge c'è, quando non ne hai bisogno!

La legge c’è, quando non ne hai bisogno!

I) Primo tentativo:

Agnese suggerisce a Renzo di andare da un avvocato, soprannominato Azzeccagarbugli, per avere da lui un parere legale su come uscire dalla situazione. Qui di seguito, seguiamo la parte conclusiva del colloquio tra Renzo e l’avvocato, soprannominato Azzeccagarbugli (e lo è davvero, come vediamo nel colloquio qui sotto):
…………………………

– (Renzo) Ma mi scusi; lei non m’ha dato tempo: ora le racconterò la cosa, com’è. Sappia dunque ch’io dovevo sposare oggi, –
e qui la voce di Renzo si commosse,
– dovevo sposare oggi una giovine, alla quale discorrevo, fin da quest’estate; e oggi, come le dico, era il giorno stabilito col signor curato, e s’era disposto ogni cosa. Ecco che il signor curato comincia a cavar fuori certe scuse… basta, per non tediarla, io l’ho fatto parlar chiaro, com’era giusto; e lui m’ha confessato che gli era stato proibito, pena la vita, di far questo matrimonio. Quel prepotente
di don Rodrigo…

(Avvocato) Eh via!
– interruppe subito il dottore, aggrottando le ciglia, aggrinzando il naso rosso, e storcendo la bocca,
– eh via! Che mi venite a rompere il capo con queste fandonie? Fate di questi discorsi tra voi altri, che non sapete misurar le parole; e non venite a farli con un galantuomo che sa quanto valgono. Andate, andate; non sapete quel che vi dite: io non m’impiccio con ragazzi; non voglio sentir discorsi di questa sorte, discorsi in aria….
(Capitolo III; pagine 69-70)

 

Copertina d'epoca

Copertina d’epoca

II) Secondo tentativo.
Fra Cristoforo si incarica di andare a parlare con Don Rodrigo, per chiedergli di rinunciare alle minacce e alle pretese su Lucia. Il frate va al castello di Don Rodrigo, riesce a parlargli, ma il signorotto non mostra alcun rispetto per  Fra Cristoforo, anzi lo congeda in malo modo, con minacce esplicite ed insinuazioni volgari. Ecco, in sintesi, lo svolgimento del secondo  tentativo :…………………

(Fra Cristoforo, ai promessi sposi)
Costui (Don Rodrigo)  fa l’amico del convento, si spaccia per partigiano de’ cappuccini: e i suoi bravi non son venuti più d’una volta a ricoverarsi da noi? Sarei solo in ballo; mi buscherei anche dell’inquieto, dell’imbroglione, dell’accattabrighe; e, quel ch’è più, potrei fors’anche, con un tentativo fuor di tempo, peggiorar la condizione di questa poveretta… (pagina 103); …………………………….

– Sentite, figliuoli, – riprese fra Cristoforo: – io anderò oggi a parlare a quell’uomo. Se Dio gli tocca il cuore, e dà forza alle mie parole, bene: se no, Egli ci farà trovare qualche altro rimedio. Voi intanto, statevi quieti, ritirati, scansate le ciarle, non vi fate vedere…. (pagina 103);

 

Don Rodrigo, forte coi deboli

Don Rodrigo, forte coi deboli

 

–(Don Rodrigo )  In somma, padre, – disse don Rodrigo, facendo atto d’andarsene,  – io non so quel che lei voglia dire: non capisco altro se non che ci dev’essere qualche fanciulla che le preme molto. Vada a far le sue confidenze a chi le piace; e non si prenda la libertà d’infastidir più a lungo un gentiluomo….(pagina 122).

 

Il pranzo dei parassiti

Il pranzo dei parassiti

 

Anche il secondo tentativo, dunque, fallisce. Rimane il terzo, che sarà il più pirotecnico, e di cui parleremo nel prossimo articolo.

-Tutte le citazioni sono tratte da “I Promessi Sposi”; Per le opere di Alessandro Manzoni, vai al link: http://www.liberliber.it/libri/m/manzoni/index.php

– Per altri riferimenti al Manzoni, vai a un precedente articolo de “ilGrandeInquisitore.it”: http://www.ilgrandeinquisitore.it/wp-admin/post.php?post=368&action=edit

Un duello asimmetrico

Un duello asimmetrico

***Qui scriviamo i santi protettori dei protagonisti:
– Sant’Abbondio: http://www.santiebeati.it/dettaglio/34400
– Santa Perpetua : http://www.santiebeati.it/Detailed/22950.html
– Santa Lucia: http://www.santiebeati.it/dettaglio/25550
– Sant’Agnese: http://www.santiebeati.it/dettaglio/22350
Renzo, da Lorenzo; San Lorenzo: http://www.santiebeati.it/dettaglio/21350

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