Epidemia come Nemesi (1)

                                                      Epidemia  come Nemesi
                                                                 (I)

 “Nemesi” di Philip Roth (1933-2018) racconta la storia di un focolaio di polio registrato, nel 1944, nel quartiere di Qeequahic, città di Newark, area metropolitana di New York, stato del New Jersey. Il protagonista del libro è un Insegnante di Educazione Fisica, ventitreenne, celibe, Bucky Cantor, riformato dalla leva militare per un deficit della vista.  Philip Roth (1933-2018) nacque a Newark, e vi risiedette fino al 1950, cioè fino al completamento del Liceo. “American Pastoral”, e “Nemesis”, ultimo (2010) suo libro, sono ambientati a Newark.

Philip Roth:"Nemesis"

Philip Roth:”Nemesis”

In “Nemesis”, Roth descrive i fatti avvenuti a Weequahic nell’estate del 1944: – focolai di infezioni polio tra i ragazzi del luogo; -le notizie dal fronte europeo della Seconda Guerra Mondiale, con altri giovani del luogo, morti in combattimento; -un insegnante di educazione fisica (Bucky Cantor), 23 anni, lanciatore di giavellotto,  sollevatore di pesi, e-fatto importante per la storia narrata-direttore del locale campo da gioco.
Si tratta di due stragi contemporanee ma non contestuali: quella causata dal virus ha luogo sul suolo americano; l’altra, avvenuta durante i combattimenti dei soldati USA sul teatro europeo della II Guerra Mondiale.
Nella parte finale di questo articolo chiariremo il significato del titolo del romanzo “Nemesis”.
Le traduzioni sono nostre, e ci scusiamo in anticipo per eventuali errori o imprecisioni.

I) Cenni di storia delle epidemie di polio:
“The 1916 epidemic coincided with the war in Europe and was overtaken by the entry of the US against Germany in early 1917. It was then overshadowed by the great influenza pandemic of 1918. Doctors were overwhelmed by the epidemic with only two treatments which were favoured. The use of immune serum was later shown to be ineffective. The use of lumbar puncture for poliomyelitis has been questioned, but it is difficult to question a tool used routinely in many other conditions. Fortunately, the success of the eradication programme with the Sabin vaccine has made the use of lumbar puncture for poliomyelitis a rare procedure (H.V. Wyatt : Before the Vaccines: Medical Treatments of Acute Paralysis in the 1916 New York Epidemic of Poliomyelitis. The Open Microbiology Journal, 2014, 8, 144-147)
(L’epidemia del 1916 -di polio-coincise con la guerra in Europa, e fu mesa in ombra, prima dall’entrata in guerra degli USA contro la Germania, all’inizio del 1917; e subito dopo-febbraio 1918-fu messa in secondo piano dalla Grande Pandemia di Influenza. I Medici furono sopraffatti dall’epidemia, avendo disponibili solo due tipi di terapia:
a) il siero immune, che si dimostrò successivamente inefficace;
e
b) la puntura lombare, che in seguito fu messa in discussione, anche se non era facile-al momento- discutere una procedura dimostratasi utile in molte altre condizioni patologiche. Fortunatamente, il successo del programma di eradicazione, mediante il vaccino di Sabin, rese la puntura lombare una procedura di rara applicazione).

 

Philip Roth

Philip Roth


  1. II) Bucky Cantor e la Nemesi della Polio:
    Nell’estate del 1944 furono segnalati sempre più casi di polio, fra gli adolescenti di Weequahic/Newark, e la gente era disorientata su cosa fare, come è sempre accaduto di fronte all’esplodere di un’epidemia. In questi due brani, il protagonista-quasi come un corifeo del teatro dell’Antica Grecia-esprime i sentimenti della collettività
     1) “The problem is, I don’t know if I’m doing the right thing  or not by letting them play  ball

    Did anyone say you are doing the wrong thing?

    Yes, the mother of two of the boys, brothers, who have gotten polio. I know she was hysterical. I know she was lashing out in frustration, yet knowing it doesn‘t help

    A doctor runs in that too. You are right -people in great pain become hysterical  and, confronted with injustice of illness, they lash out”  (p.101)

    -Il fatto è che io non so se sto facendo bene nel permettere loro di giocare
    -Qualcuno ha forse detto che Lei sta sbagliando?
    -Sì, la madre di due ragazzi, di due fratelli, che hanno contratto la polio. Ho visto che era proprio isterica, e che si era davvero scatenata a causa dell’angoscia, anche se sapeva che non serviva a nulla.
    -Anche un Medico è dello stesso parere. Lei ha ragione: la gente in grande ansia diventa isterica e, messa di fronte all’ingiustizia della malattia, si lascia andare (p.101)

    2) “What would the boys do if they couldn’t come tot he playground? Stay at home? No, they’d play ball somewhere else-in the streets, in the empty lots, they’d go tot he park and play ball. You  can’t get them to stop congregating together just by expelling them from the playground. They won’t stay home-they’ll hang around the corner candy store together, banging the pinball machine and pushing and shoving one another for fun. They’ll drink out of each other’s soda bottles no matter how much you tell them not to. Some of them will be so restless and bored they’ll go too far and get into trouble. They’re not angels- they are boys. Bucky, there’s nothing you‘re doing that’s making things better. You’re doing something useful. You’re cotribuiting to the welfare of the community. It’s important that neighborhood life goes on as usual-otherwise, it’s not only the stricken and their families who are victims, but Weequahic itself becomes a victim“ (105-106)

    (Cosa potrebbero fare i ragazzi, se fosse loro impedito di venire al campo a giocare? Restare a casa? No, essi giocherebbero altrove: nelle strade; sui terreni vuoti, nei parchi. Andrebbero lì a giocare. Non si può pretendere di impedire loro di incontrarsi, solo chiudendo il campo sportivo, perché- comunque- non resterebbero a casa: andrebbero insieme a comprarsi le caramelle nel negozio all’angolo, scuotendo la macchinetta automatica, e spingendosi l’un l’altro per divertimento. Alcuni di essi saranno così irrequieti e annoiati, da allontanarsi e mettersi nei guai, perché non sono angeli, ma ragazzi. Bucky, non c’è niente che tu stia facendo che stia migliorando le cose, ma stai facendo una cosa utile. Stai contribuendo al benessere della comunità: è importante che la vita di quartiere prosegua nel solito modo, altrimenti, le vittime saranno non solo quelli colpiti dal morbo con tutte le loro famiglie, ma l’intero quartiere di Weequahic sarà colpito).

     

    Reparto con malati di polio

    Reparto con malati di polio


    3) «  After that, he read the box on the front page of The News that was called ‘The Daily Polio Bulletin’ and that appeared just below a reproduction of a quarantine sign. ‘Board of Health of Newark, New Jersey’, the sign read. ‘Keep out. This house contains a case of polio. Any person violating the isolation and quarantine rules and regulations of the board or who wuillfully removes, defaces, or obstructs this card is liable to a fine $50’.The polio bulletin, which was broadcast every day on the local radio station, kept Newarkers up to date on the number and location of every single new case in the city. So far, this summer, what people heard or read there was never what they hoped to find there-that the epidemic was on the wane-but rather that the tally of new cases had increased yet again from the day before. The impact of the numbers was, of course, disheartening and frightening and wearying. For these weren’t the impersonal numbers one was accostumed to hearing on the radio or reading in the paper, the numbers that served to locate a house or record a person’s age or establish the price of a pair of shoes. These were the terrifying numbers charting the progress of a horrible disease and, in the sixteen wards of Newark, corresponding in their impact tot he number of dead, wounded, and missing in the real war. Because this was real war too, a war of slaughter, ruin, and damnation, war with ravages of war-war upon the children of Newark… „ (131-132)

    (In seguito, lesse sulla prima pagina del  <Bollettino Quotidiano sulla Polio> in una finestra redazionale, che appariva sotto il simbolo della quarantena <Ufficio della Sanità di Newark, New Jersey>:<Divieto di avvicinamento: questa casa ospita un caso di polio. Chiunque violi le regole della quarantena e del distanziamento del nostro Ufficio, o che rimuova, danneggi, o nasconda questo avviso è punibile con una multa fino a un massimo di 50 $. Il Bollettino sulla Polio, che era trasmesso ogni giorno dalla radio locale, teneva informati gli abitanti di Newark sul numero totale e sulla localizzazione di ogni singolo contagio nell’area. Fino a quel giorno, quell’estate, la gente ascoltò o lesse ciò che avrebbe sperato di mai conoscere, e cioè che l’epidemia si stava impennando, e che il numero dei nuovi casi saliva giorno dopo giorno. Ovviamente, l’impatto di questi numeri era angosciante, impressionante e frustrante, perché non si trattava di numeri impersonali che si era soliti ascoltare alla radio o leggere sui giornali, i numeri che in genere servivano a localizzare un appartamento, o riportare l’età di qualcuno, o il stabilire il prezzo di un paio di scarpe. Si trattava invece di numeri terrificanti, che certificavano l’avanzata di una malattia terribile, e,nei sedici distretti di Newark, corrispondevano per il loro impatto al numero dei morti, feriti e dispersi in una vera e propria guerra. Perché era una guerra vera, una guerra di strage, rovina, dannazione e-con la devastazione di una vera guerra-sui bambini di Newark…”).

     

    Ragazzi con disabilità provocata dalla polio: carrozzine, grucce, deambulatori e altro

    Ragazzi con disabilità provocata dalla polio: carrozzine, grucce, deambulatori e altro

     

     III)   Quarantena

    I) Quarantèna: in lingua veneta, corrisponde a “quarantina”, cioè periodo di quaranta giorni: è un periodo di segregazione e di osservazione deciso dalle Autorità, per persone, animali e cose, ritenuti suscettibili di portare con sé, o di trattenere, germi di malattie infettive. La misura fu concepita prevalentemente per chi proveniva via mare. In tempi moderni, il periodo è stato ridotto a seconda delle varie malattie, al loro peculiare periodo di incubazione, e alle pratiche di disinfezione/disinfestazione. Oggi, infatti, si parla di quarantena per periodi inferiori ai 40 giorni, ed è diventata sinonimo di “contumacia”: una quarantena di ventidi quindicidi otto giorniMettere/tenere in quarantena medicinali e materiale sanitario, che non hanno avuto ancora l’approvazione per essere messi in distribuzione o in vendita.

       Qualcuno si chiederà: “Perché fu scelto un periodo proprio di 40 giorni?!”. Alcuni Studiosi sostengono che ciò derivi da ricordi della Bibbia: 1) Nell’Antico Testamento, l’Esodo degli Ebrei durò 40 anni; 2) Nel Vangelo, Gesù va nel deserto in penitenza per un periodo di 40 giorni!

       La quarantena, istituita dalla Serenissima nel XIV secolo, in occasione della “Grande Peste” di cui parla anche Giovanni Boccaccio in “Decameron”, prevedeva ovviamente divieto di uscita: nessuno poteva lasciare il posto fino a disinfezione completata, e prevedeva anche che nel Lazzaretto potessero entrare solo le persone addette al controllo e alle pratiche di disinfezione/disinfestazione. Chiunque, non appartenendo a questa categoria, accedeva ai “Lazzaretti”, ovvero ai luoghi quarantenati, veniva considerato un criminale invasore.  Infatti, non si ha notizia di persone che entrate nei luoghi “quarantenati” per motivi diversi dal controllo e dalla disinfezione, né tantomeno si ha notizia di persone che violassero questi luoghi, per fare-ad esempio- accattonaggio ( http://www.ilgrandeinquisitore.it/2020/05/influenza-epidemia-pandemia-1/; ( http://www.ilgrandeinquisitore.it/2020/06/influenza-epidemia-pandemia-ii/.

    Carta geografica dei luoghi del romanzo

    Carta geografica dei luoghi del romanzo

2) Venezia, intesa come Repubblica Serenissima, nel XIV secolo creò su due isole della Laguna, il Lazzaretto Vecchio e il Lazzaretto Nuovo, dove venivano tenuti confinati uomini, animali, merci che arrivavano da zone considerate non sicure, dal punto di vista igienico-sanitario. Qui, i navigatori dovevano fermarsi con il loro carico per 40 giorni, in modo da evitare di contagiare i veneziani con potenziali malattie. Si eresse una enorme struttura sanitaria, dotata di luoghi preposti alla ‘disinfezione’ delle merci che si effettuava con fumi di erbe che fuoriuscivano dai numerosi camini. Entrambe le strutture sanitarie sulle rispettive isole rimasero in funzione per circa 6 secoli, fino al 1800.
In tal modo, la Serenissima combatté non solo la peste, ma anche la paura della peste. Paura che, come ci racconta Tucidide (http://www.ilgrandeinquisitore.it/2020/03/la-peste-ad-atene-2/; http://www.ilgrandeinquisitore.it/2020/03/la-peste-ad-atene-ii/) spesso uccide più della peste stessa!

 Peste a Bologna Anonimo 1630

Peste a Bologna Anonimo 1630

3) Un regime di quarantena simile a quello della Serenissima fu applicato nei decenni della grande immigrazione europea verso gli Stati Uniti d’America, che adibirono all’uopo un’isoletta artificiale (Ellis Island), vicino alla Statua della Libertà. La struttura, operativa dal 1892 al 1954, vide transitare 12 milioni di persone, cioè poco meno di 200.000 persone all’anno. Prima di allora, lo Stato di New York aveva fatto transitare-con le stesse procedure di verifica amministrativa e sanitaria- 8 milioni di immigrati al Castel Garden Immigration Depot in Lower Manhattan. Ecco perché, per gli Stati Uniti d’America si parla a ragione di immigrazione, e non di invasione, almeno per quel periodo.
Quasi la metà degli attuali residenti negli States ha un famigliare passato da Ellis Island.
Ma quali sono i motivi per cui le Autorità fecero la scelta di Ellis Island? L’isolotto nella baia di New York si trova alla foce del fiume Hudson, ampliato con i detriti degli scavi per la costruzione della Metropolitana e con la zavorra proveniente dalle navi, e quindi-grosso modo-corrisponde logisticamente ai due “Lazzaretti” istituiti dalla Serenissima nel XIV secolo.
Quando Samuel Ellis ne divenne proprietario, l’isola aveva cambiato molte volte nome: Kioshk Oyster, Dyre, Bucking e Anderson’s Island. Ellis Island si sviluppò da un’isola sabbiosa a malapena sopra l’alta marea, e diventò un sito sospeso per difendersi dai pirati, un porto fortificato pieno di munizioni e depositi di ordinanza, chiamato Fort Gibson.
Come i “Lazzaretti” di cui sopra, anche Ellis Island- è un luogo, anche militarmente, inaccessibile!
Nel 1892, Ellis Island divenne una stazione di ispezione per l’immigrazione verso gli USA. Tutti coloro che vi arrivavano erano tenuti ad esibire i documenti di viaggio che li avevano condotti a New York.
Nel 1907, per Ellis Island transitarono più di un milione di persone-poco meno di 2.800 persone al giorno!- tutte controllate nel modo prima descritto!
Dal 1924 furono stabilite le cosiddette “quote d’ingresso”: 1) dall’Irlanda: 17.000; 2) dall’Italia: 7.400; 3) dalla gran Bretagna: 7.300; 4) dalla Russia: 2.700.
Ellis Island fu anche centro di detenzione per i rimpatri forzati.

IV) Polio a Weequahic
1) “…There are people in the city who are calling for a quarantine of the Weequahic section. There’s talk from the mayor’s office about a quarantine”, she told him.
“A quarantine of all of Weequahic ? „
„ Yes. Barricading it off so nobody can go on in or out. They would close it off at the Irvington line and the Hilside line and then at Hawthorne Avenue and at the Elizabeth Avenue. That’s what it said in tonight’s paper. They even printed a map.“
„But there are tens of thousands of people there , people who have jobs and have to go to work. They can’t just pen people in like that, can they?“
„Things are bad, Eugene. People are up in arms. People are terrifiied. Everybody is frightened for their children. Thank God, you are away. The bus drivers on the eight and fourt”) een line say they won’t drive into the Weequahic section unless they have protection masks. Some say they won’t drive in there at all. The mailmen don’t want to deliver ali there. The truck drivers who transport supplies tot he stores, to the groceries, to the gas station, and so on don’t want to go in either…“ (192-193)
(“C’è gente in città-Newark-che sta chiedendo di mettere in quarantena il quartiere di Weequahic. Il sindaco sta esaminando sulla quarantena con gli uffici competenti- lei (la nonna) gli (a Eugene, detto anche Bucky) disse-
“Una quarantena per tutto il quartiere di Weequahic?”
“Pare di sì: chiudere tutto, in modo che nessuno possa uscire o entrare. Chiuderebbero tutto tra Irvington line e Hillside line; e tra Hawthorne Avenue e Elizabeth Avenue. Così era scritto nel giornale della sera, ed era anche stampata una mappa esplicativa”.
“Ma ci sono decine di migliaia di persone che vivono a Weequahic, che vi lavorano, e che hanno bisogno di andare sul posto di lavoro. Ma possono essi decidere con un tratto di penna del destino delle persone?!”
“Le cose stanno andando male, Eugene. La gente è sul piede di guerra, perché terrorizzata. Ogni genitore è angosciato per i propri figli. Per fortuna noi siamo lontani da quell’area. Gli autisti delle linee 8 e 14 degli autobus si rifiutano di entrare nell’area di Weequahic senza mascherine di protezione. Alcuni addirittura si rifiutano di venire qui anche con mascherine. Il postino si rifiuta di consegnare la posta. Anche i camionisti addetti alla consegna delle merci hanno smesso di rifornire i negozi).

 

 Elizabeth _Avenue -Weequahic_U_Presbyterian_jeh

Elizabeth _Avenue -Weequahic_U_Presbyterian_jeh


2) „…Movie theaters are shutting down for children under sixteen. The city pool is shatting down. The public library with all ist branches is shutting down. Pastors are shutting down Sunday schools… Schools might not open on shedule if things continue like this…“ (193-194)
(„…I cinematografi stanno vietando l’ingresso ai minori di 16 anni. La piscina comunale viene chiusa al pubblico, e così la Biblioteca. I Preti stanno sospendendo le Scuole di Catechismo della domenica…Anche le scuole potrebbero restare chiuse a tempo indeterminato, se le cose continuano così…”).

La nonna, una donna piccola e affabile, informa il nipote Bucky Cantor-protagonista della vicenda-sui momenti in cui a Newark si cominciò ad avere un’idea sul grado di diffusione e di pericolosità del virus. Anche per i fatti del 1944, la gente iniziava ad avere consapevolezza dei fatti, in base alle decisioni amministrative su chiusure e quarantene, che le Autorità Civili del posto andavano prendendo giorno dopo giorno!
Ma le cose stavano inevitabilmente per peggiorare, come vedremo nel prossimo capitolo
.

2Newark: Giardino per i disoccupati

2Newark: Giardino per i disoccupati


                                                                     Fine Prima Parte

                                                                                                   

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                Continua                                                                                                               

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